Aprire Palazzo del Lavoro: i “funghi”
Il meraviglioso Palazzo del Lavoro è uno dei luoghi di Torino da recuperare il prima possibile. In questa visione distopica, la “rovina” della magnifica architettura di Pier Luigi Nervi —tra le più celebri e ardite del XX secolo— lancia un monito sugli effetti del cambiamento climatico. In un paesaggio
desertificato, gli spettacolari funghi/ombrelli di cemento armato diventano palme artificiali di un’oasi post-industriale.
L’involucro è eliminato: l’edificio si trasforma in un’unica tettoia gigante, una vasta area ombreggiata in cui il microclima umido favorisce l’emersione della falda acquifera e il proliferare della vegetazione.
Idea di: Roberto Albano
Progetto di: Bodà Architetti